Fu il cigolìo di una porta
che il vento fece danzare
a risvegliare quell’istante sospeso
che sembrava non voler far più posto al dopo,
ma avrebbe volentieri accolto il “prima”,
solo per qualche secondo,
solo per guardare gli infiniti grappoli di sorrisi
delle viti piantate nella sua anima
che in questo attimo-fotografia del tempo
fluttua nel vento
che si fa spazio tra i capelli.
Maria Barrasso