21/09/2021
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    Donna in cammino: una mostra, una vita, un traguardo sperato

    E se, per un battito di ciglia, Siena fosse un pellegrinaio di donne, dove il rispetto e l’amore fecondo fossero le uniche cure da somministrare?

    Dal 23 marzo all’8 maggio, il centro storico della città ospita una mostra itinerante che invita a ricercare, riflettere e rivalutare. In un’epoca in cui si è sfiancati dal tempo, le sculture di Alberto Inglesi gettano l’amo; è la curiosità del passante, poi, a innescare il meccanismo, ad avviare il percorso per fermare il tempo e riavvolgere il nastro della storia.

    Le circa 40 opere in esposizione sono donne che si dichiarano al centro dello spazio aperto delle piazze, si denunciano, si proclamano senza il timore degli sguardi. Le sculture sono tante e diverse, per evidenziare il più possibile gli infiniti aspetti dell’essere donna. “Donna in Cammino” non è solo il titolo della mostra, ma è il richiamo di un percorso di vita, è tutto ciò che accomuna le donne di ogni epoca, è la necessità di adattamento, è la forza di resistere, è il meraviglioso amore, ma anche la seduzione eterna.

     

    Leda e il cigno, particolare. Palazzo Sansedoni

    In questa dimensione, il maestro Inglesi non si limita all’utilizzo di un unico materiale, ma spazia dal ferro, al bronzo, alle resine coloratissime, al legno e alla pietra. Il processo di lavorazione e assemblaggio ricerca il più possibile la fedeltà naturalistica, dando evidenza alla varietà dei materiali usati e alla loro emulazione tattile.

    Lo stile scava nelle concatenazioni meccaniche e nella sospensione onirica, affiancandosi da un lato alle esperienze surrealiste di Giacometti e Picasso, dall’altro alle premonizioni metafisiche di Giorgio De Chirico.

    I temi rappresentati, poi, attingono dal bacino culturale mediterraneo, dai miti classici e dagli episodi della cristianità, ma non senza la loro contestualizzazione nella contemporaneità e nei problemi sociali del quotidiano. Come un delicatissimo rapsodo, Inglesi dà vita a celestiali icone di un mondo eterno, creature dai fianchi modellati, dal petto vigoroso e fiero, dalla chioma voluminosa, gonfiata dal vento, come una vela alla ricerca dell’orizzonte e assetata di libertà.

     

    Quella attuata dal nostro maestro è un’operazione di cucitura antropologica, congiuntamente storica e geografica. Mediante un’opera intitolata Annunciazione o mediante l’utilizzo di resine sottilissime e colorate, Inglesi ribadisce il legame con la terra di Siena e allestisce il palcoscenico delle connessioni mentali con il florido ambiente artistico senese del 1300, tra tavole cosparse di foglia d’oro (L’Annunciazione di Simone Martini e Lippo Memmi, 1333) e smalti tanto delicati (smalti traslucidi) da fare invidia alle migliori botteghe francesi.

    Annunciazione. Palazzo Sansedoni.

     

    Non deve, pertanto, stupire la scelta di una mostra itinerante: un unico luogo non riuscirebbe a contenere il potenziale di queste sculture, ma ne risulterebbe compresso e sovraffollato; il non-luogo dello spostamento viario, invece, assolve a due compiti: risolve il problema dell’allestimento (una o due sculture per piazza), in modo che si dia la giusta importanza alla fusione tra Medioevo e contemporaneo, e veicola l’obiettivo della riflessione dell’osservatore, in modo che, tra una tappa e l’altra, si abbia il giusto tempo per riflettere su quello che si è già visto e per pensare ormai a quello che si potrà vedere.

     

     

     

     

     

     

    Ecco la mappa della mostra itinerante:

     

     

     

    Gaia Colasanti

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