28/10/2020
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    Bestiario senese- i 6 peggiori parassiti da biblioteca

    Noi odiatori seriali siamo ben consapevoli che sarebbe meglio per tutti se decidessimo di adottare un regime di clausura totale, ma spinti da una sorta di bisogno autolesionistico e, diciamocelo, dagli obblighi universitari, anche noi frequentiamo le biblioteche, che per gli insofferenti odiatori sono come il buffet dei dolci a un matrimonio: vario e apparentemente invitante, ma in realtà deludente e ingannatore, che nel peggiore dei casi si rivelerà portatore sano di un’epidemia di cacarella.

    Visto che le nostre psicosi nei confronti del prossimo sono spesso accompagnate da disturbi vagamente autistici, in genere lo studente odiante ha un proprio posto preferito in biblioteca, del quale ha lungamente valutato i pregi riguardo a correnti d’aria, spazio vitale a disposizione e comodità della sedia.

    Ora, già arrivare nella quiete mattutina e trovarlo occupato fa scattare automaticamente un MISTAISULCAZZOAVITA in omaggio per il tracotante usurpatore, che poniamo fuori classifica perché ignaro (per la serie: perdona il tuo nemico ma non dimenticare mai il suo nome).

    Passiamo dunque ad analizzare, o meglio odiare, i sei  tipi umani più deprecabili che avvelenano le nostre giornate di studio:

    IL LOGORROICO IMPENITENTE
    Nella gamma dei parassiti da biblioteca, è indubbiamente la versione base, nonché la specie più diffusa; tutti ne hanno incontrato almeno uno nella loro vita, ma, credetemi, nessuno l’ha mai guardato male quanto me.

    L’incidenza maggiore si registra tra le matricole più testadicazzo, che ignare ed esaltate dalla novità hanno scambiato la biblioteca per un ameno e verdeggiante parco da film americano dove parlottare di problemi di cuore e soffocare immotivate risatine di merda.
    Ecco, se fossimo in un film americano io sarei lo scienziato frustrato che disperde l’antrace nel parco in una giornata ventosa.

    In generale l’elemento di disturbo si zittisce dopo due occhiatacce d’ammonimento e un cazziatone spietato che mira essenzialmente a farli sentire una merda calpestata, nel migliore dei casi a farli piangere.
    Da debellare senza indugio la versione di logorroico impenitente felice e sorridente.

    L’ANSIMATORE OLIMPIONICO
    Un incrocio tra un carlino, un molestatore telefonico e un asmatico in iperventilazione.
    Qui, ahimè, anche l’odiante più incazzoso dovrà arrendersi, l’unico modo per tenere i nervi saldi è imparare a riconoscerli e tenersi a debita distanza. Anche perché, onestamente, cosa cazzo possiamo dirgli? Vedo che fai un dottorato in matematica, ma tra un integrale e l’altro nessuno ti ha insegnato a vivere e, che so, tipo a respirare?

    Insalvabile e incommentabile.

    IL MALATO TERMINALE
    Idem cum bestemmie, di fronte al moribondo di turno dobbiamo rassegnarci al silenzio e a prendercela col coinquilino una volta tornati a casa (un pensiero ai fortunelli che hanno un coinquilino che sta loro sul cazzo). Per quanto un odiatore incallito possa metter su scenate gratuite agli occhi dei più, persino per lui sarebbe troppo sindacare su una tosse, anche se onestamente a 20 anni e rotti penso che tutti noi dovremmo essere in grado di soffiarci il naso senza indurre nessuno ad augurarci la morte.

    Pazientate e aspettate che la natura faccia il suo corso.

     PAOLO E FRANCESCA DE ‘NOIALTRI
    Quando nasce un amore in biblioteca gli innocenti spettatori dello scempio di effusioni che si consuma costantemente sotto i loro occhi sarebbero ben contenti di scontare, piuttosto, un qualsiasi supplizio dell’inferno dantesco.

    Paolo Ma…limortaccitua e Francesca da Gattamorta in generale siedono fianco a fianco, si parlano all’orecchio, si lanciano occhiatine lascive seguite da sorrisi ebeti e baci più o meno discreti, ahimè.

    Nei rari momenti in cui mettono la cazzo di testa sul libro le loro mani si intrecciano convulsamente e io in generale auspico un attacco nucleare immediato.

    Galeotto fu tuo padre che quella sera non preferì guardare la partita.

    L’IPERATTIVO MAI DOMO
    Muove la gamba, tamburella con le dita, morde la penna, fa più casino lui nello sfogliare istericamente le pagine del libro che mia madre con l’aspirapolvere la domenica mattina. E poi scrocchia le ossa delle mani, del collo, del piede, del culo, farebbe girare i coglioni anche a Gandhi per farla breve.

    Nella versione STRONZOLINO-SEMPRE-IN-PIEDI da infilzare con un oggetto acuminato.

    Per esperienza le occhiate cattive che manco il mostro del Circeo funzionano relativamente, anche in questo caso mi sento di esprimere disagio e sconforto per l’altrui incapacità di stare al mondo e mi dico: per fortuna moriremo tutti.

    EL CONQUISTADOR
    Questa è la specie, a mio avviso, più detestabile. El conquistador è connotato da manie di protagonismo e suole indirizzare le sue mire espansionistiche sullo spazio vitale altrui.
    Partendo dal presupposto che mi infastidisce persino un abbraccio di mia madre, potrete capire quanto possa essere destabilizzante studiare di fianco a un’espansiva testa di cazzo che sembra ti si voglia sedere in braccio. Ma accomodati pure, se vuoi ti cullo e ti canto una ninna nanna, salvo poi soffocarti con un cuscino.
    Evidentemente i suoi meriti personali e accademici gli danno il diritto a una quota di spazio immensamente superiore a quella di noi poveri stronzi.

    Ciò che rende, se possibile, ancora peggiore questo tipo umano è che si riconosce in matricole (che si scacciano facilmente), dottorandi e persino PROFESSORI.
    Fatevi abbassare la pressione e MIGRATE verso lidi meno irritanti!

    Un pensiero speciale va agli outsiders non rientrati in classifica: sbuffatori, sospiratori, tacchettatori folli e portatori sani di vibrazione del cellulare, non illudetevi!

    C’è un girone all’inferno per ognuno di voi.

    Giulia Baccaro

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