Poche volte abbiamo sentito parlare della pallanuoto in televisione e in radio, tante volte ci siamo imbattuti nelle gare di nuoto alle olimpiadi spinti dalla curiosità e dall’orgoglio italiano che incolla i nostri visi durante gli ultimi sprint. La pallanuoto, però, spesso viene dimenticata o poco seguita.
Questo sport nasce in Inghilterra nel XIX secolo, più precisamente in Scozia. Ogni partita vede in campo due squadre composte da 7 giocatori ciascuna, sei sono giocatori di movimento e uno è il portiere; questi possono essere sostituiti durante tutta la partita anche più volte, dopo un goal fatto o subito, oppure durante i time-out. Esistono, però, dei falli considerati come gravi e un singolo giocatore può farne al massimo tre, dopodiché viene espulso definitivamente e non può terminare la partita.
La pallanuoto fu inserita nelle discipline olimpiche nel 1900 e in poco tempo è diventata una delle più seguite in tutto il mondo.
La pallanuoto è considerato uno degli sport più duri, sia per il movimento costante nell’acqua, sia per le energie necessarie richieste per la concentrazione durante una partita. Infatti, è permesso usare solo una mano, per passare e tirare ai propri compagni di squadra.
Spesso viene definito anche uno sport violento per le eccessive situazioni che si creano sott’acqua, nonostante il regolamento vieti espressamente qualsiasi atto di violenza, capita spesso che ciò che l’arbitro non vede è considerato come lecito.
Senza andare lontano o fare zapping alla disperata ricerca di una partita, si possono trovare delle squadre anche nelle piscine vicino a noi, in ogni regione infatti c’è almeno una squadra di pallanuoto.
A Siena, un gruppo di giovani ragazzi e poche ragazze si allena tre volte a settimana, faticando su e giù per la piscina dell’Acquacalda. Il Siena Pallanuoto è una squadra che ha esordito e si è costruita parecchi anni fa e oggi raccoglie dentro al suo vivaio atleti dai 7 ai 30 anni.
I più piccoli iniziano con l’acquagol, una sorta di potenziamento, attuato ai fini di comprendere il gioco più a fondo e le dinamiche che sottendono questo sport.
I “cittini” di Federico Tanzini (allenatore) hanno riportato numerose vittorie quest’anno, arrivando quarti nel girone toscano. Il loro campionato si chiama “HaBaWaBa”, organizzato dal gruppo FIN (Federazione Italiana Nuoto) e si sviluppa in weekend passati nel cloro, a sfidare gli avversari e comprendere il valore del fairplay.
Successivamente, dopo gli undici anni, i ragazzi possono entrare a far parte delle giovanili passando per l’under13.
I ragazzi di Simone Baldi (allenatore) si sono classificati quinti nel girone toscano, ottenendo un grande risultato.
Successivamente compiuti i 13 anni i giovanissimi passano all’ under17, gestita da Marco Mancini e Antonio Burroni, preparando così le tattiche e gli schemi in vista del posto in prima squadra, allenata quest’anno da Massimiliano Scottà. I ragazzi del duo Mancini- Burroni si sono classificati terzi, una buona medaglia di bronzo, collocandosi subito sotto all’ Argentario Nuoto e Torre Pontassieve.
Sembra inconsueto che una città piccola e ristretta come Siena abbia una squadra così grande e felicemente attiva.
In Italia questo sport viene praticato soprattutto nelle zone mediterranee, i principali centri di diffusione di questa pratica sportiva sono la Sicilia, la Liguria e la Campania. In queste regioni il culto della pallanuoto è fondamentale, i giovani che ambiscono a diventare giocatori e giocatrici nazionali provengono per la maggior parte proprio dalle squadre di queste zone.
Il valore dell’attività sportiva viene considerato nel nostro paese come fondamentale e necessario per l’educazione dei ragazzi. Attraverso la pallanuoto, fin da bambini, si impara a giocare di squadra, ad essere altruisti e spesso anche ad affrontare le situazioni di difficoltà che la vita ci pone davanti. Una delle frasi che ripetono più spesso i giocatori è proprio “per me la squadra è come una famiglia”.
Un altro elemento essenziale per la buona riuscita del gioco è saper comprendere chi ti sta vicino, chi è pronto a ricevere il pallone, ma soprattutto quando l’altro al tuo fianco si sente stanco e affaticato, perché in quel momento dovrai essere tu ad aiutarlo. Un gioco così impegnativo e spesso stressante, offre però l’opportunità di cogliere tutti gli aspetti che ci circondano. A tal proposito, una buona coordinazione mano-occhio, che può essere acquisita con il tempo e l’allenamento, e la capacità di pensare e prevedere le mosse dell’avversario o del passaggio da attuare, sono tra le principali abilità richieste in questa disciplina.
A Siena sono i risultati a parlare, poichè molti dei giovanissimi giocano già nella prima squadra, composta prevalentemente da adulti e studenti universitari. In quest’ultima squadra sono stati accolti ragazzi provenienti da diverse zone d’ Italia, giunti a Siena per motivi di studio o di lavoro; questo è il caso di Davide Matarazzo, Davide Bonaccorso, Antongiulio Di Noto, Carlo Consalvo, Luigi Greco e lo stesso allenatore Massimiliano Scottà.
Ci sono, però, anche atleti senesi e più in generale toscani, che si sono avvicinati negli anni passando dal nuoto alla pallanuoto, e tra questi ricordiamo: Simone Baldi, Alberto Leoncini, Federico Tanzini, Matteo Ianniello, Edoardo Franci, Niccolò Sabatini, Filippo Biasci e Luigi Greco.
Oltre ai compagni di squadra, alle nuotate e agli allenamenti, fuori dall’acqua si è creato un clima familiare e felice tra i membri del Siena Pallanuoto, in grado di accogliere tutti, grandi e piccoli, senesi e non.
Dunque, se siete curiosi e volete farvi un’idea della pallanuoto è giunta l’ora di provare. Troverete sempre ragazzi disponibili e un ambiente costruttivo ad accogliervi.
E poi si sa, un po’ come nel Rugby, anche nella pallanuoto esiste il quinto tempo, quello per la festa e per il divertimento che al Siena Pallanuto piace molto!
Auguriamo a tutta la squadra un buon campionato in vista dell’anno prossimo, gomiti alti e palla forte in porta!
Chiara Frisone